domenica 6 ottobre 2019

The importance of tea

When your aunt arrived, she asked for normal tea, which, to my untrained ears, sounded a bit like normality. In Hong Kong, normal tea is green, or white, or red. It took my mind several moments to move from green to white to red to land on black. Your aunt was flexible: Any Assam, Darjeeling or Earl Grey? We only had matcha,  some loose-leaf Iron Buddha in the cupboard, no milk. You aunt looked at you as if you'd falied at being British, me as if I'd failed to properly assimilate. Afterwards, you said I was projecting onto you aunt the fears I harboured. No matter how many years I've spent in this country, how I interpret normal tea, what is normal to me. You are learning Mandarin Chinese. I see how the characters are split for you: signifier and signified refuse to conjoin. That's what heppened when your aunt asked for the normal tea. Days later, when a waiter brought us white sugar for our Oolong tea at a cafe, I cought your gaze. We laughed and left the sachets unopened.

Mary Jean Chan




L'importanza del tè

Quando tua zia è arrivata, ha chiesto del tè normale, che suonava, nelle mie orecchie non avvezze, un po' come te non male. Ad Hong Kong, il tè normale è verde, bianco o rosso. Mi ci è voluto un po' di tempo per muovermi dal verde al bianco al rosso, per finire sul nero. Tua zia era flessibile: non c'è dell'Assam, del Darjeeling o dell'Earl Grey? Noi nella dispensa avevamo solo del matcha, dell'Iron Buddha in foglie, e niente latte. Tua zia ti ha guardata come se tu non ce l'avessi fatta a diventare britannica, e me come se non ce l'avessi fatta ad assimilarmi come si deve. In seguito, mi hai detto che stavo proiettando su tua zia le paure che albergavo in me. Non contano gli anni che ho passato in questo paese, il modo in cui interpreto il tè normale, che cosa per me sia normale. Stai imparando il cinese mandarino. Vedo come i caratteri siano per te separati: il significante e il significato rifiutano di unirsi. È questo quello che è successo quando tua zia ha chiesto del tè normale. Giorni dopo, quando un cameriere ci ha portato dello zucchero bianco per il nostro tè Oolong al bar, ho colto il tuo sguardo. Abbiamo riso e lasciato le bustine intatte.
   
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La prefazione è all'altezza del libro: la dedico, assieme alla traduzione, a Hong Kong. Che serva poi di incoraggiamento ai cultori delle frontiere di ogni tipo a ritirarsi, quanto prima, tra le proprie frontiere più interiori. 

Preface

1. We are defined against something, by what we are not and will never be.

2. Who will read this slim volume of mine, and with what preconceptions?

3. A poet I admire once told a British audience: we must call out monolinguism, since the world has forever been multilingual.

4. There are many reasons for my writing in you language. Ask you government, ask mine*.

5. This is a book of love poems.

*Cf. The 1842 Treaty of Nanjing, the 1860 Convention of Beijing and the 1898 Convention for the Extension of Hong Kong Territory following British military aggression towards the Qing government during the First and Second Opium Wars.

Prefazione

1. Veniamo definiti in opposizione a qualcosa, tramite quel non siamo e non saremo mai.

2. Chi leggerà questo mio libretto, e con quali preconcetti?

3. Un poeta che ammiro una volta ha detto ad un pubblico britannico: dobbiamo stigmatizzare il monolinguismo perché il mondo è sempre stato multingue.

4. Ci sono molte ragioni per cui scrivo in inglese. Domandatelo al governo britannico, domandatelo al mio*.

5. Questo è un libro di poesie d'amore.

*Cfr. il Trattato di Nanchino del 1842, la Convenzione di Pechino del 1860 e la Convenzione per l'Estensione del Territorio di Hong Kong del 1898 in seguito all'aggressione militare britannica contro il governo Qing durante la Prima e la Seconda guerra dell'oppio.

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