C'era Renzi sul mio divano, poche sere fa. Un flusso continuo di parole (rò-rà-remo-rò-rà-remo-rò-rà-remo) mitragliate all'altezza dei cuscini e diffuse ovunque nella stanza: impossibile ignorarlo. Rò-rà-remo. Abbandonato lì disteso da mia madre, interessata a sentir parlare di cose italiane anche quando viene a trovarmi, dentro un piccolo apparecchio elettronico che ne diffondeva la voce da uno studio televisivo fino a me. Rò-rà-remo. Renzi a casa mia, dico, ché la sua voce è tutto quello di cui sembra essere composto. Non sembra avere corpo, pensieri, non suoi almeno*, o parole di qualche significato che vadano al di là dell'affermazione di sé e - a ruota - della denigrazione dell'avversario, specie se del proprio partito. Rò-rà-remo-rò-rà-remo-rò-rà-remo. Non sono neanche sicurissima parlasse italiano, quella sera in cui ha occupato abusivamente il mio divano: nessuna pausa o titubanza, troppa energia, troppa fretta, troppi verbi coniugati al futuro, un verbo su tutti: fare. Farò-farà-faremo.
Per sua fortuna la mia stanchezza decembrina impediva alla stizza di montare**, mentre lui non aveva pietà, né di me né del suo interlocutore, che deve aver infilato due mezze parole compiacenti, tra una raffica verbale e l'altra.
Togliti da lì, pensavo, se proprio non puoi smetterla, levati dal mio divano, che è dedicato esclusivamente ad Oblomov e ai suoi seguaci, vai a trovare Hollande, proponigli una gara in scooter, sfida Valls a corsa, tieni una conferenza sul patto del Nazareno o sulla fraternité con i compagni di partito a Sciences Po, vai a farti fotografare in una posa plastica mentre corri davanti alla tour Eiffel, buca le Ninfee di Monet per cercare Leonardo, vai a vedere la Gioconda e smarrisciti nel suo enigma***, se possibile. Oppure, più semplicemente, non dico di tacere, che è azione articolata, ma respira, respira ogni tanto e, per una volta nella vita, compi una piccola azione da uomo: infragilisciti.
* In this present crisis, government is not the solution to our problem, government is the problem, Ronald Reagan, 20 gennaio 1981.
New Labour believes in a flexible labour market that serves employers and employees alike, Manifesto del Partito laburista, 1997
** Mi sono riposata, in questi ultimi due giorni: ma ch'el vadi in monazza, ch'el vadi.
New Labour believes in a flexible labour market that serves employers and employees alike, Manifesto del Partito laburista, 1997
** Mi sono riposata, in questi ultimi due giorni: ma ch'el vadi in monazza, ch'el vadi.
*** Anche perché diciamo la verità: la Gioconda è più enigmatica che bella, Matteo Renzi, Stil novo, Rizzoli 2012.
Carissima Francesca, secondo me RENZI non merita neppure tua ironica attenzione. Colgo l'occasione per augurarti un felice 2015
RispondiEliminaNon l'avevo mai sentito prima più a lungo di due secondi e mi sono trovata nella necessità di sublimare il trauma.
RispondiEliminaBuon anno a te, Francesco.
http://cesim-marineo.blogspot.it/2014/12/l-uomo-dellanno.html
RispondiEliminaRenzi e il PCI/PD che del capitale si è fatto servitore? No comment. (E tempi peggiori verranno).
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